Messaggerie Volley - Gianpietro Rigano

Da oggi gli allenamenti di Messaggerie Volley, in vista della finale dei playoff del prossimo 27 maggio, si spostano al Palazzetto di piazza Spedini, luogo simbolo della pallavolo catanese. Sessioni a porte aperte, che avranno inizio tutti i giorni a partire dalle 19:00, per permettere a quanti vorranno di seguire i rossazzurri già in queste fasi preparatorie. Fasi che, per Mister Gianpietro Rigano, serviranno a ricaricare gli atleti.

Quali sono le condizioni dei ragazzi adesso?
La sensazione è quella di un rallentamento generale, del tutto normale considerato i risultati che abbiamo ottenuto in sette giorni e faccio riferimento alla vittoria a Cinquefrondi e all’ultima partita giocata contro la Universal.

Cosa succede adesso?
Dobbiamo anticipare la ricarica e continuare come se nulla fosse cambiato. Dobbiamo recuperare Roberto Arena che è indisponile già da sabato scorso a causa di un problema fisico. Per il resto stanno tutti bene e hanno già smaltito le tossine da fatica. La preparazione di adesso, più che fisica è di attenzione, riprendendo le fila tessute fin dall’inizio stagione, lavorando individualmente per fare bene insieme.

Sempre e “solo” duro allenamento?
No, abbiamo in programma due amichevoli rilevanti. La prima la giocheremo questo sabato contro un gruppo di atleti siciliani che abbiamo selezionato dalle squadre catanesi che sono state nostre avversarie durante il campionato. La seconda è fissata per il 20 maggio con giocatori catanesi che militano in serie maggiori, una squadra tosta che ci aiuterà moltissimo a capire quale potrebbe essere il livello di gioco che incontreremo in futuro. Ovviamente saranno partite a porte aperte, come gli allenamenti.

La preparazione dei playoff passa anche attraverso lo studio delle partite?
Quando si giocheranno le semifinali noi saremo in campo, ma gli scout men studieranno per noi. Avremo indicatori del livello di gioco, ma è impossibile fare dei paragoni in senso assoluto. I playoff sono diversi da ogni tipo di Campionato.

Quali sono le tue sensazioni adesso?
Questo campionato lo tengo ancora in un cassetto. La partita a Cinquefrondi è stata speciale, quella che tutti sognano, in un contesto perfetto. Le emozioni vissute fino ad ora sono da incorniciare una dopo l’altra. Ci sono stati dei momenti, durante tutto l’arco del campionato in cui ho pensato che avremmo pagato dei punti persi, delle scelte fatte, e invece siamo riusciti a costruire una squadra e un gruppo che non è solo quello che si vede in campo. Questa società, per il modo in cui si è strutturata dall’inizio dell’anno, ha sicuramente stravolto il panorama della pallavolo catanese, probabilmente anche quello siciliano. L’orgoglio è tanto. Per marcare definitivamente questa casella come “bellissima” bisogna salire in A2, è l’ambizione di ogni allenatore.

Hai avuto altri successi nella tua storia professionale, questo cosa significa per te?Questa storia ha un profumo particolare. Pur non essendo nato a Catania, mi sento profondamente catanese pallavolisticamente parlando. Catania è il regno della pallavolo. Da bambino, quando mia madre mi portava al Palaspedini, vedevo quel luogo come un castello pieno di corone d’oro, i colori di quella palestra mi facevano impazzire, c’erano le trombe che suonavano, i protagonisti del volley italiano. Stavolta entro da allenatore con un gruppo in grado di far risplendere quel posto.