Nicky Lo Bianco

Messaggerie Volley trova nuove energia sia in campo che fuori dal campo. Lo fa guardando avanti, proprio adesso che da una settimana si trova in testa alla classifica del Girone. Il roster si è rinforzato, con il ritorno di Claudio Martinengo, ma Messaggerie Volley si è rinforzata anche a livello societario. Ormai da due settimane, tra le file rossazzurre, è arrivato anche l’entusiasmo contagioso di Nicky Lo Bianco, neo direttore generale. Allenatore di squadre storiche catanesi che hanno militato in serie A2 e A1, tra cui la Pallavolo Catania, l’Acqua Pozzillo, Terme Acireale, ha concluso la sua carriera di allenatore nella stagione 2003/2004 all’Eurosport Cosenza. E’ stato secondo di mister Pittera dell’ItalVolley nelle Olimpiadi di Seul del 1988. Adesso fa ufficialmente parte della famiglia Messaggerie. La sua è una “chiamata alle armi” per tutti gli appassionati catanesi di pallavolo.

Messaggerie Volley l’ha accolta a braccia aperte sapendo il grande contributo che potrà dare a questa società.
Non è stato difficile difficile convincermi. Questi ragazzi sono un vulcano di entusiasmo, quello che probabilmente manca nello sport di questi ultimi anni. Un coinvolgimento del genere non può che inorgoglirmi ed inorgoglire chiunque ami lo sport e la propria città. Catania ha una cultura sportiva in generale e pallavolista in particolare. Io lo so, questa città ama la pallavolo, e nella mia carriera ho avuto la fortuna di vedere palazzetti pieni di gente in delirio. Non accettare sarebbe stato un atto di puro egoismo. Se sarò in grado di portare anche una sola goccia d’acqua a questo fiume in piena avrò fatto bene.

La sua esperienza sarà certamente di grande supporto a Messaggerie. Lei come ha trovato questa squadra?
Sono ragazzi che la palla se la mangiano con gli occhi. Il gruppo dirigenziale è pronto a dare il massimo. La passione qui non manca. Adesso dobbiamo invece puntare sul pubblico, quello affezionato che li sostenga con applausi e quell’incitamento che possa fare diventare Catania una città da Serie A.

Lei ha visto il gruppo vincere contro la Tonno Callipo. Che partita le è sembrata?
Ci sono ancora dei margini di miglioramento, ma ho visto la squadra anche in allenamento. Mettono volontà e attenzione in quello che fanno. Ho vissuto per sei volte l’esperienza dei play – off e posso dire che sono un Campionato a parte, non sono paragonabili a nessuna delle partite che avranno giocato fino alla fine. Il pubblico gioca un ruolo fondamentale, è il settimo uomo in campo. Sentirsi addosso l’affetto di chi è sulle tribune rende migliore ogni atleta. Questa deve essere la promozione della città di Catania.

Ha avuto modo di conoscere i giocatori?
Sono tutti onesti lavorativi, mi sono sembrati abbastanza uniti e nessuno di loro pensa di essere ormai arrivato. La serie A è un miraggio per ogni giocatore, la palla in realtà continua ad essere quella, ma si alza il livello tecnico. Tutto sarà una questione mentale. Ogni impresa è possibile se ognuno gioca con gli altri. Hanno la fortuna di avere un allenatore come Rigano, con cui ho dei bellissimi ricordi negli anni di insegnamento all’ISEF. Vuole crescere e lo sta facendo con decisione con i suoi ragazzi.

Catania è pronta?
Oggi lo sport vive una perdita di valori generale. Ma la pallavolo è uno sport pulito, le partite si giocano in campo e senza trucchetti. E’ uno sport razionale che si fa con la testa, con le mani che schiacciano e le gambe che si muovono, ma tutto è ragionato. Sarebbe sbagliato pensare che quello di Messaggerie sia solo un programma sportivo. Si tratta di un’azione sociale e lo stanno già facendo bene con i centri addestramento in quartieri disagiati catanesi, dove lo sport è poco valutato e invece andrebbe integrato con le direttive politiche di qualità della vita di una città. Il mio impegno sarà anche quello di parlare con gli amministrazioni della città per avere un impianto sportivo adeguato e si possa fare accedere tutto il pubblico possibile, per essere tutti insieme.